Maison Gucci: la storia e lo stile del brand
La storia, lo stile della Maison Gucci rappresenta l’evoluzione della moda italiana.
Design, produzioni, collezioni e sfilate: dal fondatore Guccio Gucci all’attuale direttore creativo Alessandro Michele.
Nel primo dopo guerra Guccio Gucci fonda la Maison Gucci. La storia e lo stile di Gucci si evolve da un semplice negozio di pelletteria per diventare uno dei più prestigiosi marchi del lusso e simbolo del Made in Italy.
Alla direzione creativa di Gucci si sono alternati poi Frida Giannini per circa dieci anni, che ha cercato di mantenere le caratteristiche dello stile Ford, e Alessandro Michele, che con le sue prime collezioni sta cambiando molto lo stile della maison.
Ma facciamo un passo indietro e scopriamo insieme la storia di Maison Gucci.
Dopo aver lavorato al Savoy Hotel di Londra e aver conosciuto lo stile inglese, Guccio Gucci ha fondato nel 1921 a Firenze l’azienda Gucci, vendendo inizialmente articoli di pelletteria, guanti e valigeria.
Maison Gucci era celebre anche per gli articoli per l’equitazione come staffe e morsetti.
Con entusiasmo e dedizione i prodotti venivano apprezzati da una clientela sempre più ampia e nel 1938 aprì la prima boutique in via dei Condotti a Roma, mentre negli anni Quaranta nacque la prima it bag del marchio: la Bamboo
Dopo la morte del fondatore Guccio Gucci nel 1953, sono i figli Aldo, Ugo, Vasco e Rodolfo a gestire l’azienda del padre. Dopo i negozi di Roma, Milano e New York, aprono boutique anche a Londra, Parigi, Palm Beach, Chicago, Beverly Hills e in Oriente.
In questo modo aumenta il prestigio della Maison Gucci, già apprezzata in quegli anni anche da dive come Jackie Kennedy, Maria Callas e Audrey Hepburn.
Negli Anni Sessanta e Settanta Maison Gucci effettua diverse apertura boutique monomarca lanciando le borse iconiche come la Bamboo.
Negli anni sessanta lanciano il logo della doppia G sul tessuto in canvas per borse e accessori, mentre negli anni Settanta Gucci lancia il suo prêt à porter e nel 1981 sfila per la prima volta a Firenze (Aldo Gucci nel 1954)
Gli anni Novanta sono quelli del rilancio del prêt à porter, con lo stilista Tom Ford con la sua donna super sexy.
Tom Ford
Dopo aver disegnato la linea femminile per qualche anno, nel 1994 lo stilista americano Tom Ford diventa il direttore creativo di tutte le linee Gucci e grazie al suo lavoro l’azienda esce dalla crisi che stava vivendo e viene rilanciata nel mercato.
Con lui inizia l’era dei direttori creativi star di celebri marchi storici. Tom Ford rivoluziona lo stile Gucci, proponendo una donna molto sensuale, con abiti scollati e fascianti, cavalcando la tendenza di una sensualità molto esibita, tipica degli anni Novanta. Nelle sue collezioni usa spesso inserti metallici, dettagli in pelle e pelliccia.
Le campagne di Gucci venivano firmate molto spesso dal fotografo Mario Testino e la top model di riferimento era Rie Rasmussen (Gucci autunno-inverno 1995)
Le collezioni di Tom Ford verrà ricordata soprattutto per l’immagine di una donna sensuale e determinata e per la sua capacità di rileggere, nell’ultimo periodo del suo lavoro da Gucci, lo stile hippy in modo chic.
Il Direttore Creativo ha anche rilanciato la Gucci Bamboo, proponendola in chiave moderna e in formato maxi.
Tacchi a spillo vertiginosi e dettagli sportswear rimangono i segni distintivi delle sue ultime collezioni. Tom Ford ha lasciato Gucci nel 2003 per dedicarsi alla sua linea personale (Gucci AI 2004).
Nel 2004, dopo l’addio di Tom Ford, la guida creativa di Gucci passa alla stilista Alessandra Facchinetti, che però non lascia il segno e rimane in carica solo un anno, disegnando un’unica collezione (Gucci, primavera-estate 2005)
Frida Giannini
Nel 2006 la direzione creativa di Gucci passa nelle mani di Frida Giannini, che già dal 2002 disegnava le borse e gli accessori del marchio. La Giannini lancia anche la linea Première, dedicata agli abiti da sera che le star indossavano sempre più spesso nei red carpet.
Frida negli anni propone una donna sempre diversa, ma molto forte e con uno stile sempre deciso
Spesso le collezioni Gucci firmate Frida Giannini sono a tema, dalla donna viaggiatrice con sahariane chic a quella ispirata agli anni Settanta. La stilista pesca molto dall’archivio Gucci, rilanciando anche lei la borsa iconica, rinominandola New Bamboo.
Il suo lavoro di ricerca la porta anche a riproporre la fantasia Flora, ideata per un foulard di Grace Kelly, ma anche il simbolo della doppia G, facendolo stampare sulla pelle e creando la linea “Guccissima” (Gucci autunno-inverno 2011).
Frida Giannini viene ricordata anche per le sue iniziative dedicate all’ambiente, creando una linea di abiti da red carpet in tessuti organici e lanciando una serie di campagne, assieme all’Unicef, in difesa dei bambini.
Suoi testimonial in questa iniziativa furono personaggi come Jennifer Lopez e Marc Anthony, assieme ai loro figli (Gucci primavera-estate 2014).
Lo stile di Maison Gucci: Alessandro Michele
Dopo il licenziamento di Frida Giannini a fine 2014, Gucci ha scelto come direttore creativo Alessandro Michele, un designer sconosciuto al grande pubblico, ma che lavorava nell’ufficio stile di Gucci dal 2002. Era stato assunto da Tom Ford e per molti anni si è occupato delle borse e degli accessori del marchio.
Nel gennaio 2015 Alessandro Michele debutta con la collezione uomo e da subito lo stilista ha dato un segnale di rivoluzione alla maison. Ha proposto infatti un uomo con abiti dal gusto retrò e lo stile androgino, molto diverso da quello proposto da Gucci fino a quel momento.
La collezione è subito piaciuta alla stampa, ai clienti e dopo pochi giorni è stata ufficializzata la sua nomina a guida dello stile Gucci (Gucci autunno-inverno 2015).
Dopo poche collezioni, Alessandro Michele ha già imposto lo stile della nuova Gucci, che attinge dal passato, utilizzando i colori rosso e verde simbolo del brand, ma guardando molto ai gusti del presente.
Gli abiti di Gucci infatti possono essere indossati quasi da tutti, uomini e donne indistintamente, e questo piace molto al pubblico che sta premiando il lavoro di Michele. Le proposte del designer continuano a conquistare i consensi di tutti e la sua direzione in Gucci è tra le più performanti di sempre.