Giorgia Arcidiacono, un viaggio Prêt à Couture contemporaneo
Arte e moda, un incontro sempre più frequente sulle passerelle. Due mondi che parlano una lingua comune: creare per stupire.
Stili e gusti si rincorrono tanto nella gallerie d’arte quanto sulle passerelle, attraggono e coinvolgono una platea attratta e sedotta dal bello, dall’eclettico in grado di esplorare un connubio di tendenze trasversali. Un legame vincente, con un forte potere di rinnovarsi con il tempo e legarsi agli stili del passato. Le collezioni diventano opere d’arte attraverso un’ispirazione che si declina in una molteplicità di forme, colori, geometrie che dialogano tra di loro.
Lo stile contemporaneo ispirato al teatro d’opera, al cinema di Fellini, agli artisti come Lucio Dalla e Mia Martini sono le radici di Giorgia Arcidiacono interprete e designer del suo ononimo brand di moda.
Giorgia Arcidiacono, stilista e designer Prêt à Couture
Giorgia Arcidiacono, stilista e designer sceglie Milano per dare vita al suo brand dai tratti peculiari, di ispirazione contemporanea e dedicato alle donne.
Il percorso formativo di Giorgia Arcidiacono parte dall’istituto Marangoni, è qui che acquisisce e perfeziona una visione della moda che già aveva, ma che richiedeva di essere messa in ordine. Le prime esperienze nel settore sono quelle che passano per alcune aziende di moda, ma l’intuizione è viva in Giorgia e ben presto capisce che questo sarebbe stato un percorso limitante.
A Milano, si apre un nuovo percorso personale, creativo e professionale, le collezioni di Giorgia hanno uno scopo in comune: realizzare piccole opere d’arte destinate a diventare icone di design da indossare ogni giorno.
L’osservazione e la curiosità sono al centro della creatività del brand, unite alla conoscenza della storia del costume che forniscono grandi spunti creativi per reinventare il concetto di modernità. La creatività dà forma a idee che vanno oltre i confini dell’ordinario e che compongono una visione innovativa del domani.
Giorgia, cosa significa essere stilista oggi?
Essere una stilista significa anticipare le tendenze, mettere in ordine le cose e trasformare l’emotività in una collezione di moda. Sin dai tempi dei miei studi all’Istituto Marangoni, ricordo che uno dei pregi che mi era riconosciuto era quello di sapere anticipare le tendenze, che a breve avrebbero trovato spazio anche sulle passerelle dei Top Brand. Un aspetto, certamente, non facile da gestire, in quanto le mie collezione non seguono i trend di stagione.
Le mie collezioni non hanno una stagionalità, i capi sono liberi di essere indossati in ogni modo. Questo è il punto di forza di tutti i miei capi e rappresenta un forte valore aggiunto, la cliente che si rivolge a me è consapevole di acquistare un capo che può essere utilizzato sempre. L’abito può essere contestualizzato per diverse occasioni facendo un uso sapiente di accessori che possono essere abbinati.
Le tue collezione si legano al concetto di moda consapevole?
Assolutamente si, tutti i miei capi sono un unicum e non avvio una nuova produzione fino a che, non è stato venduto tutta della precedente. Il mio concetto di moda consapevole parte da una scelta che sposa in pieno il Made In Italy, sia nella selezione dei fornitori in grado di garantire una selezione di tessuti italiani, sia nella produzione. Nelle collezioni prediligo tessuti naturali come il cotone e la seta, questo mi garantisce un prodotto finale di qualità assolutamente alta. Infine, le collezioni sono in produzione limitata, combatto lo spreco del fast fashion evitando la sovrapproduzione e producendo pochi pezzi di ogni capo e variante.
La moda consapevole abbraccia, per me un secondo concetto molto importante, ed è quello legato al profondo studio e al sapere sartoriale applicato alla realizzazione di ogni capo condotto con le collaboratrici.
Ad esempio, i corsetti sono una della collezioni che più esaltano questo aspetto: i corsetti sono realizzati proprio come si faceva al tempo, è stato necessaria un’importante preparazione sul costume storico per la realizzazione dei corsetti, ed una forte ricerca sui materiali utilizzati.
Da cosa prender ispirazione il tuo percorso creativo?
Le mie collezioni raccontano uno stile contemporaneo, aspetto che è figlio di un contesto culturale e familiare non canonico in cui sono cresciuta, ed ha contribuito a creare un progresso differente nel mio percorso creativo. I capi hanno un forte legame con il mio passato, nelle collezioni c’è molta ispirazione legata alla mia storia personale, esprimo uno stile che si ispira alla terra e ai posti che adoravo frequentare.
La scelta dei colori accessi è legata alla natura, alle reminiscenze infantili che mi riportano a scoprire il Gargano e i suoi pesci colorati, o ai pomeriggi trascorsi nella campagne vicino a casa, a stretto contatto con la natura e il sole, alla ricerca delle fragole di bosco.
Giorgia, qual è la donna che veste i tuoi abiti?
La donna che veste Giorgia Arcidiacono, è una donna che lavora ed ha una giornata intensa, che viaggia e scopre che con un unico dress e un cambio di accessorio può passare dal lavoro in ufficio, ad una cena elegante ed essere sempre in ordine e con uno stile impeccabile.
La donna di Giorgia Arcidiacono riflette un obiettivo, a cui aspiro quotidianamente anche io, ed è legato alla realizzazione professionale.
Il vestire è fortemente connesso ad un discorso emotivo, la donna che indossa i miei capi sceglie di essere bella, felice e forte con quello che indossa. I tessuti di alta manifattura in cui sono realizzati gli abiti, permettono di offrire alle mie clienti un capo pratico, comodo da portare, bello ed elegante, che valorizza e infonde consapevolezza ad ogni donna che lo indossa.
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Un futuro prossimo che guarda alla continuità con la forte voglia di sperimentare e innovare nelle proposte di collezione ed ai legami sinergici creati con i collaboratori.
Giorgia, racconta di persona le sue collezioni alle ospiti durante le vendite private dedicate: nel piccolo atelier milanese, la storia di ogni abito viene esplorata attraverso le sue parole. Un brand aperto e audace che guarda alla capitali europee e non solo, come prossima destinazione in cui vestire le donne.